L'uomo totale (Parte 2)
L'ordinaria follia della mente umana, il suo desiderare sempre di più, esiste solo perché non vivi con totalità. Esiste sempre una frattura; ti manca sempre qualcosa. Sai che le cose potrebbero andare meglio; quindi, da questo vivere parziale, nascono tutte le ambizioni, e di conseguenza tutti i giochi della società continuano: la gente vuole diventare ricca, vuole diventare famosa, alcuni vogliono fare i politici, vogliono diventare ministri e presidenti.
Fino ad oggi, la società ha fondato la sua esistenza sul non permettere all'uomo di vivere totalmente, creando ogni sorta di ostacolo e di impedimento, perché l'uomo totale distruggerebbe la maggior parte degli interessi costituiti, nel mondo intero.
L'uomo totale è il pericolo maggiore per gli interessi istituzionali. Non potrai mai ridurre in schiavitù un uomo che gioisce della vita nella sua totalità, globalmente. Non lo puoi forzare a fare il militare, a uccidere qualcuno, o a farsi uccidere... grazie all'uomo totale, l'intera struttura della vostra società crollerà!
L'avvento dell'uomo totale, creerà una struttura sociale assolutamente diversa: libera da ambizioni, ma ricca di gioia. Non esisteranno 'grandi uomini'... forse non ci avete mai pensato, ma i grandi uomini possono esistere solo perché ci sono milioni di uomini che non sono grandi; altrimenti, chi si ricorderebbe di Buddha? Se fossero esistiti milioni di Buddha, e milioni di Mahavira, e milioni di Cristo... chi avrebbe mai potuto dar peso a questa gente?
Queste poche persone sono diventate grandi, perché a milioni di persone non è stato permesso vivere totalmente.
Se la gente non fosse infelice, chi andrebbe mai in chiesa, nei templi, nelle sinagoghe, nelle moschee? Chi ci andrebbe? Chi si preoccuperebbe di Dio, dell'inferno e del paradiso? Un uomo che vive ogni istante con una intensità tale da far diventare questa vita un paradiso, da rendere la vita in quanto tale 'divina', non ha bisogno di adorare statue morte, testi sacri incartapecoriti, ideologie marce, stupide superstizioni. L'uomo totale è il rischio più grande che esista al mondo, per l'attuale establishment.
E lo puoi vedere: non è senza motivo, che io sia stato condannato dal mondo intero. Se venissi crocifisso, non potrei dire a Dio: 'Padre, perdona queste persone, perché non sanno quello che fanno'. In primo luogo, non esiste un Dio a cui potrei rivolgermi; in secondo luogo, non potrei mai dire che questa gente non sa quello che fa. Potrei solo dire: 'Stanno facendo proprio ciò che vorrebbero fare, né più né meno... e lo fanno con intenzione, sapendolo!'
Il modo in cui questa gente vive, è un pericolo. Il loro stile di vita può non dare loro gioia né beatitudine, ma è il loro modo di vivere. Perfino la loro infelicità è un 'bene' di loro proprietà! E queste creature infelici sono la stragrande maggioranza, e non possono tollerare le persone che, pur non avendo nulla, sono tuttavia assolutamente felici e appagate, esplodono di gioia al punto che i loro cuori cantano, ed essi sono pronti a esplodere nella danza a ogni istante.
Il Procuratore degli Stati Uniti, in una conferenza stampa, (parlando della distruzione della comune di Rajneeshpuram, avvenuta nel 1985, n.d.t.) ha detto: 'Era nostra priorità distruggere la Comune americana di Rajneesh'.
Viene da chiedersi come mai, una nazione così grande e potente, fosse tanto preoccupata per una piccola comune, composta solo di cinquemila persone, che viveva assolutamente appartata rispetto all'America, in un deserto? La città americana più vicina era distante più di trenta chilometri.
Perché tanta preoccupazione? Come mai, in ogni chiesa cristiana, io venivo pubblicamente condannato? Per il semplice motivo che quelle cinquemila persone vivevano una vita libera da inibizioni. Esse vivevano veramente in totale libertà: avevano lasciato cadere ogni barriera. Forse lavoravano più duramente che in qualsiasi altra parte del mondo -- dodici, a volte quattordici ore al giorno -- eppure la sera avevano ancora energia per ballare e cantare, per ore! E al mattino, avevano l'energia per alzarsi presto e meditare.
Tutto questo creava una situazione molto pericolosa: se queste persone, che non hanno nulla, vivono così gioiosamente, come mai tutti i cristiani e tutti gli ebrei d'America -- che possiedono ogni cosa -- sono tanto infelici?
Noi celebravamo perfino la morte! Ed essi non sono neppure in grado di celebrare la vita.
Ogni volta che un sannyasin moriva, era un'opportunità per gioire, per dargli un gioioso addio, ballando e cantando. Stava partendo per un viaggio eterno, e forse non lo avremmo mai più incontrato: non è questo il momento per essere disperati, tristi e addolorati; non è questo il momento per piangere!
Questo, per l'America, divenne un problema. E fu per questo che, per il governo americano, divenne una priorità distruggere la comune... e lo fecero usando ogni arma illegale possibile, azioni criminali e incostituzionali, oltre ogni dire! Ma quelle cinquemila persone erano inermi: non avevano mai pensato che, l'essere felici, avrebbe potuto mettere in pericolo le loro vite; non pensavano che, in un mondo di infelici, ci si dovrebbe comportare come tutti gli altri. Se tutti piangono e si disperano, non puoi ridere; altrimenti, coloro che piangono e si disperano, ti condanneranno a morte! Tu sei stato attratto dalla comune, 'proprio perché' non avevi letto nessun libro, e non eri appesantito da alcun nozionismo. Non eri alla ricerca della verità; altrimenti, ovviamente, avresti letto tutti i testi sacri, e saresti andato dai rabbini, dai vescovi, dagli eruditi.
Poiché non eri alla ricerca della verità, e poiché non avevi letto i miei libri, né i libri di qualcun altro, avevi una mente innocente, leggera, non appesantita da alcunché. Ed è proprio questa qualità, che ti ha fatto sentire l'attrazione verso la comune.
E, vivendo nella Comune, hai potuto vedere che la vita poteva essere vissuta in modo completamente diverso, in maniera più intelligente; ti sei reso conto che l'essere umano ha sprecato una grande opportunità, l'occasione che gli permette di scoprire se stesso, nuove dimensioni dell'essere, nuovi fiori di beatitudine, un amore nuovo; un amore che non diventa un legame, che non ti limita, ma che ti rende più libero che mai... un amore che ti dà libertà.
E, per la prima volta, ti devi essere reso conto che cinquemila persone di ogni razza, colore, religione, appartenenti, in pratica, a tutte le nazioni del mondo, potevano vivere insieme come una grande famiglia.
Il semplice vedere cinquemila persone che mangiavano nello stesso posto -- e, durante i festival che tenevamo annualmente, c'erano ventimila sannyasin che mangiavano insieme -- senza che nessuno si preoccupasse di chi fosse cristiano, ebreo o mussulmano... nessuno che arrivasse a chiedere: 'Qual è la tua religione?'
Tutti avevano compreso che la nostra religione è vivere con totalità, in pienezza, e lasciare che ciascun altro viva la sua vita come più gli piace... non è il caso di interferire, in nessun modo nella vita di nessuno, né si deve permettere a nessuno di interferire nella nostra vita.
Cinquemila individui... eppure essi vivevano come un'unica unità organica! È grazie alla tua intelligenza e alla tua innocenza, che sei arrivato a questa fonte. Non importa che tu abbia o non abbia sete... esistono tipi di sete dei quali la tua mente conscia non sa nulla, Essi si trovano nelle profondità più remote del tuo inconscio... ma, quando arrivi alla fonte, proverai un appagamento infinito. Forse, non sei consapevole della tua sete, ma sarai cosciente che qualcosa in te è stato lenito, ti sentirai appagato.
Tratto da: Osho, Vivere, amare, ridere Ed.NSC
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