Il Buddha che ride (Parte 4)
Vorrei solo che capiste questo: oggi si ride solo quando c'è una ragione per farlo, quando qualcosa ci costringe a ridere. Se ti raccontano una barzelletta, tu ridi perché essa crea in te una forma di stupore, di meraviglia, una sorta di eccitamento.
Una barzelletta funziona così: il racconto segue un filo logico, poi, all'improvviso, c'è una svolta, e il cambiamento è così brusco e repentino, è così drastico, da risultare inaspettato: non te lo saresti mai aspettato. Nell'attesa della conclusione, il tuo eccitamento cresce. Ma ad un tratto, la tua aspettativa viene sconvolta e ti trovi davanti qualcosa di completamente diverso, qualcosa di così assurdo e ridicolo da annullare ogni tua previsione.
Avviene un balzo, un balzo quantico... per questo essa riesce a liberare la risata dentro di te.
È un modo psicologico, molto sottile per stimolarti. Io devo raccontarvi molte barzellette, perché temo che vuoi tutti abbiate la tendenza a essere seri. Vi devo eccitare, solo così vi scordate della serietà associata alla religione, vi dimenticate delle filosofie, delle teorie, dei sistemi di pensiero, e ritornate con i piedi per terra! Devo continuamente riportarvi coi piedi per terra, perché avete la tendenza a essere seri, a diventare sempre più seri... e la serietà è una malattia cancerogena!
Imparate da Hotei! Hotei è descritto come un personaggio grande e grosso, ben piazzato: doveva esserlo, perchè se la rideva tutto il tempo!
Tratto da: Osho, Vivere, amare, ridere Ed.NSC
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