L'amore è sempre regale (Parte 2)
Ti leggerò la tua domanda: A volte, dopo alcuni istanti di chiarezza, ho la sensazione che i sentimenti con cui ho familiarizzato di più, quali la violenza, la gelosia, e così via, si ripresentino più forti di prima, quasi avessero aspettato dietro l'angolo l'opportunità di riprendere il sopravvento.
Puoi chiarirmi questo fatto?'
La tua chiarezza è solo momentanea. Se accendi la luce per un solo istante, e poi la spegni, l'oscurità ritornerà... non perché aspettava dietro l'angolo: semplicemente perché tu hai ricreato l'assenza di luce.
La torcia della tua consapevolezza dovrebbe ardere in continuazione; in questo caso, non esisterebbe più oscurità alcuna.
Questi sentimenti che tu pensi essere estremamente pericolosi, non hanno, praticamente, alcuna forza. La violenza esiste, semplicemente perché non hai sviluppato il tuo potenziale d'amore: è assenza d'amore.
Ma la gente continua a fare stupidaggini. Cerca di essere nonviolenta: reprime la violenza, compie sforzi terribili per essere nonviolenta.
Ma non è necessario essere nonviolenti: vi state muovendo in una direzione sbagliata. La violenza è qualcosa di negativo, e tu cerchi di distruggere la violenza e diventare nonviolento. Vorrei dirvi questo: dimenticatevi la violenza. È assenza d'amore: siate più amorevoli!
Riversa nell'amare tutta l'energia che usi per reprimere la violenza e diventare non violento.
È stata una sfortuna che sia Mahavira che Gautama il Buddha, abbiano usato il termine 'nonviolenza'. Ma posso capire la difficoltà in cui si trovavano.
Infatti, con la parola 'amore', la gente intende 'amore biologico'; per evitare ogni fraintendimento essi usarono questa denominazione negativa: nonviolenza. Essa, in apparenza, dà l'idea che la violenza sia l'elemento positivo e la nonviolenza quello negativo. In realtà, la violenza è l'elemento negativo e l'amore quello positivo... ma entrambi ebbero timore di usare la parola 'amore'.
Poiché temevano che 'amore' potesse dar vita, nelle menti delle persone, all'idea dell'amore comune, essi usarono una parola infausta -- nonviolenza -- e per venticinque secoli, è stata praticata quella forma di nonviolenza!
Ma, avete mai visto in qualcuno dei seguaci di Gautama il Buddha, o di Mahavira, la qualità dell'amore, lo avete mai visto avvolto dalla presenza di amore? Egli pratica la non violenza... ed è lì che sbaglia. Vedrete che quelle persone sono aride e morte: la loro intelligenza non sembra essere fiorita; la loro consapevolezza non sembra essere sbocciata... un semplice errore, l'uso di una parola sbagliata, ha prodotto, in questi venticinque secoli, una tortura immensa, in migliaia di persone.
Tratto da: Osho, Vivere, amare, ridere Ed.NSC
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