Il Sé e la folla
Se la nostra evoluzione è interconnessa e l’umanità è un unico corpo, perché enfatizzi l’individualità più dell’universalità?
Certo, noi facciamo parte l’uno dell’altro. Non solo l’umanità è una, anche l’esistenza lo è; ma questa unità può essere sentita su due livelli: uno è di profonda inconsapevolezza e l’altro è di superconsapevolezza. O devi diventare un albero – e in quel caso appartieni al Tutto – oppure devi diventare un Buddha – e allora sei unito al Tutto. Al di fuori di queste due possibilità, non si può essere uniti al Tutto. La consapevolezza è individuale, l’inconsapevolezza è universale; la supercoscienza è universale, la consapevolezza è individuale…
Come mai la gente è così felice tra la folla? Perché la felicità della folla è così coinvolgente? Perché nella folla quelle persone cadono in basso, diventano inconsapevoli: perdono la loro individualità, uniscono le loro individualità. Lasciando cadere la loro consapevolezza, perdono la loro individualità. A quel punto si sentono felici, allora non hanno più preoccupazioni, non hanno più responsabilità.
Ecco perché ti dico di non appartenere a nessun gruppo, altrimenti ti dovrai abbassare fino al livello a cui si trova il membro più in basso. Diventa un individuo. In un gruppo cadrai sempre verso il denominatore più in basso. È naturale, è un fatto scientifico. Se stai camminando con un gruppo di cento persone, la persona più lenta deciderà il passo da tenere, perché la persona più lenta non può muoversi velocemente, ha i suoi limiti e, se il gruppo vuole restare tale, dovrà muoversi con il più lento. La persona più veloce potrà rallentare, ma la più lenta non potrà andare più veloce: ha i suoi limiti.
Il gruppo è sempre dominato dallo stupido. Lo stupido non può diventare intelligente, ma l’intelligente può facilmente cadere nella stupidità. Naturalmente le persone stupide tendono a creare dei gruppi, perché da sole non possono fare affidamento su se stesse: hanno paura e non sono dotate di alcuna intelligenza. Sanno che, da sole, sarebbero perse; tendono quindi a creare dei gruppi, una folla. Pertanto, ogni volta che si crea una chiesa istituzionalizzata o una setta, per il novantanove per cento è formata da persone stupide. Dev'essere così: e sono loro a decidere l’indirizzo religioso, la politica e ogni altra cosa.
Diffida della “massocrazia” e stai all’erta perché anche in te ci sono momenti – momenti di stupidità – in cui vorresti rilassarti. Allora sarai irresponsabile e privo di preoccupazioni, perché potrai sempre scaricare la responsabilità sul gruppo; potrai sempre dire: “Cosa posso farci? Sto con il gruppo e il gruppo procede lento, quindi anch’io vado a rilento, è il membro più in basso che decide ogni cosa”.
Se desideri veramente crescere, resta da solo. Se desideri veramente essere libero, sii responsabile. Ecco perché insisto sull’individualità.
Osho, The Disciplne of the Transcendence